Scogli Grostei

Scogli Grostei
19-02-2011

lunedì 16 novembre 2009

Ero alla Polla 14-11-2009

Ero alla Polla
scendo e tengo parete a destra i buddy sono in forma , se spingo un po' di pinna pur essendo partito un po' + indietro rispetto al solito , posso riuscire ad arrivare al pinnacolo .
Scendo ma continuo a pinneggiare verso sud , i buddy danno l'ok , via che spingo ed al 10° sono a -46 con la mano destra appoggiata alla sommità del pinnacolo e controllo una volta per tutte la quota , ormai l'ho fissata , il pinnacolo si ferma a -45,9 . Chissà da che profondità sale ..... brividi . Volto lo sguardo a destra verso la parete che è li a 3/4 metri .
Vedo una rete tutta appoggiata alla parete piena di pesci ormai morti , sono tutti pesci persici , li illumino con la torcia e penso , fossero morti per andare su una tavola ci stà , ma morire cosi per niente ....... che peccato e che grossi . Ne inquadro un po' e ad un tratto ne vedo uno che seppur immobile mi sembra avere ancora l'occhio molto brillante , mi avvicino , alzo l'indice e picchietto sul pesce ...toc toc .....niente ...... toc toc ...... niente ...... peccato , mentre mi giro noto un guizzo .
Allora SEI VIVO !!!!!
Si è vivo , lo prendo con la mano destra e uso la sinistra per sbrogliarlo dalla rete , pian piano pian piano ed ogni tanto sento i sui fremiti , capisce che forse potrà vivere , che bello penso , proprio oggi sono 3 mesi che papà non c'è + ed io sono qui che forse "ridò" vita ad un pesciolino ...... papà continua a mandarmi messaggi penso , vuole che si continui a vivere anche se lui non c'è + .
Riesco a sbrogliarlo , prendo il pesce con due mani e lo giro verso il largo , comincia a muoversi piano , come si stesse svegliando da un lungo sonno , cercava di togliersi di dosso il torpore , poi i guizzi si fanno sempre + secchi e forti ed io penso : ora tocca a te piccolo amico mio , vai vai vai vai che ce la fai .
Via , parte veloce con un impeto che stupisce anche me ....... ciao papà .
Il pomeriggio del giorno dopo penso che è un po' che non vado sulla tomba di mio padre , ho voglia di andare da lui da solo , cosi per riflettere un po' con lui sulla vita e cose + o - serie . Arrivo davanti alla sua foto , sotto una pioggia fitta e senza ombrello , meglio le lacrime si confondono con la pioggia e lui ....... rideva , si rideva di me , sapeva tutto , era li e rideva , ciao papà dico , ci vediamo sott'acqua .

venerdì 19 ottobre 2007

Buon compleanno splendore

Oggi è il compleanno di mia figlia Giulia .
Questa piccola ranocchia ha ormai 6 anni .
Non so Voi , ma io mi trovo qui davanti al PC , strumento indispensabile per il mio lavoro , e continuo a riflettere su questo importante giorno .
La mia piccola ha iniziato da pochi giorni la scuola , il suo lavoro come lei dice e non vede l'ora di crescere .
Che entusiasmo , che gioia , che casino , che giochi , che sogni......... è si , quanti sogni da realizzare già ci racconta non rendendosi ancora conto che nella vita solo pochi si potranno realizzare .
Cresci con calma amore mio , gustati ogni secondo di questa tua vita serena e giocosa , impara la coerenza e la volontà , migliorati sempre e forse così ........realizzerai i tuoi sogni .
Buon compleanno Giulia

Papà

giovedì 18 ottobre 2007

Comunicazioni 2007

Inserite qui un commento se volete comunicare con me , verrò avvisato da una mail

Ciao Davide

Pensate sott'acqua ?

Voi pensate sott’acqua ? Bella domanda ……Intendiamoci , se per pensare sott’acqua si intende capire se mentre siamo in immersione ci passa qualcosa per la mente , tipo dopo devo andare a fare la spesa o guarda come è bravo quello li ecc.ecc. , il discorso è solo e deve rimanere soggettivo , se invece intendiamo riferirci a ciò che serve per eseguire una immersione in sicurezza la cosa si complica .A volte la cosa che noto , ammetto che nelle mie prime immersioni succedeva la stessa cosa , è l’incapacità diffusa di controllare tutti gli aspetti dell’immersione , ovvero pensare all’immersione in toto . Mi ricordo perfettamente che il mio istruttore insisteva pesantemente , voleva di fatto che riflettessi molto , sulla difficoltà maggiore che incontriamo sott’acqua di fare più cose contemporaneamente , bene , mi sento di dire che anche dal punto di vista “riflessivo” sia la stessa cosa . Lasciamo perdere le baggianate del tipo ” l’immersione comincia giorni prima del tuffo con la accurata pianificazione ecc.” , stiamo parlando di rec dive o poco + (questo è il mio livello) , se dovessimo farci tutte ste menate arriveremmo al fatidico giorno che se tutto va bene minimello incendiamo la muta . Penso a questo punto che descrivere il mio modo di approcciarmi all’immersione ed alla relativa esecuzione e conclusione , sia il sistema + corretto per esprimere cosa intendo io per pensare sott’acqua , ATTENZIONE !!!! , non voglio salire sul pulpito ed insegnare ad altri cosa si deve fare , è ben lontana da me questa intenzione , solo che è l’unico sistema poco disordinato che ho trovato per descrivere tutte le componenti che secondo me è necessario tenere sotto controllo in una rec dive o poco + .Io comincio dall’attrezzatura : Deve essere in ordine , devo essere sicuro che funzioni perfettamente e se in tasca non ho uno spool con pallone , non si parte , rinuncio al computer magari , ma al pallone per la segnalazione dell’uscita di sicuro no . La bombola DEVE essere carica !!! Non mi è mai successo ma ho visto tante volte scendere in acqua sub che dopo l’ingresso mi mostrano manometri che segnalano 140 – 160 – 100 bar (tanto per dare dei numeri ) e vi dirò , la cosa mi fa molto incazzare .Prima di tuffarmi rifletto su quale sia il sito di immersione , se è un luogo che ormai conosco a memoria dove i persici mi fanno ciao con la manina prendo come riferimento solo la profondità dell’ancora all’ormeggio , se invece il luogo è nuovo o per me poco frequentato cerco soprattutto di orientarmi , già dalla superficie , ad esempio mi faccio descrivere quale sia la direzione da tenere per entrare in parete e osservo in che posizione è il sole rispetto al punto di ingresso ed alla direzione stessa , ebbene si , la mia fonte di informazione ed orientamento nei primi 10 metri di acqua (lago) è l’osservazione della posizione del sole , certo i saggi mi diranno che lo si fa semplicemente puntando una bussola , vero , verissimo , ma a me piace così e la bussola la uso quando sono nella cacca , e succede , eccome se succede . Se una volta sceso in acqua mi dirigo verso quella che io penso essere la direzione giusta e mi accorgo che quelli che dovevano essere magari 20-30m per trovare la parete sono già diventati 50-60 o + , non continuo ad andare avanti come una vacca al pascolo , torno indietro al punto di partenza , rifletto e cerco di correggere l’errore , se non ci riesco , faccio un girettino e poi risalgo , non mi faccio ripescare nel Mincio se sono partito da Moniga .Memorizzo la profondità nel punto in cui entro in parete e magari faccio un segno su un sasso o comunque scelgo un riferimento che mi aiuti a riconoscere il punto per poi tornare . Memorizzo il tempo nel momento in cui smetto di scendere e comincio ad avanzare , tengo sott’occhio consumi miei e del compagno SEMPRE , chiedo ed osservo il buddy mentre mi da l’OK , controllo + che altro che sia deciso e SVEGLIO , quante volte mi è capitato di ricevere OK poco convincenti e puntualmente l’immersione è andata in vacca . Quando decido che è il momento di fare dietro front , lo decido solo in funzione dei consumi (di quello che ciuccia di +) perché ritorno eseguendo di fatto una risalita decisa rispetto alla prof.max e pinneggiata ad una profondità molto inferiore a quella dell’andata , praticamente mi rimane aria per emergenza ed eventuale deco . Controllo il tempo nel momento che torno , lo sottraggo al tempo che avevo quando ho iniziato ad avanzare ed ottengo + o – il tempo necessario per portarmi nella zona iniziale . Trovato il luogo vado all’ormeggio aiutandomi con l’illuminazione del sole per scegliere la direzione giusta e con il profondimetro per cercare l’ancora , se non ci riesco neanche con la bussola lancio il pallone ed eseguo una risalita in libera , sennò come quasi sempre sono sotto la barca . Questo di fatto sono le cose che mi frullano per la testa durante l’immersione , per me sono un automatismo , non ci devo pensare prima , ormai mi vengono naturali . Oltre a queste riflessioni che riguardano prettamente la tecnica poi aggiungo i ricordi che mi aiutano a trovare un determinato luogo in cui avevo visto qualche bel pesce , osservo con attenzione ciò che guardo , cosa + difficile a farsi che a dirsi , controllo costantemente oltre una certa profondità il mio livello narcotico , ad esempio se noto che faccio un po’ fatica a ricordare i dati memorizzati o faccio fatica a ricordare la lettura del manometro appena letto è chiaro che è meglio alzarsi un po’ di quota , a volte noto una diminuzione del campo visivo , come se il vetro della maschera si allontanasse dagli occhi , questi sono chiari sintomi di livelli narcotici che stanno salendo troppo , quindi si raggiunge subito una profondità + bassa . Quando sono risalito analizzo , se ci ne sono state , le mie difficoltà allo scopo di porvi rimedio nelle immersioni future , lo stesso lo chiedo ai miei compagni , a volte ciò che è normale per me può essere sbagliato per altri o inadatto , su questa cosa poi ho avuti i maggiori spunti per affinare sempre + il mio modo di andare in acqua e RIFLETTERE .Tutto quello che ho appena scritto a mio avviso è valido dando per scontate alcune cose , ad esempio do per scontato che uno svuotamento maschera lo si debba saper fare a qualsiasi profondità che il sub frequenta , che sappia lanciare un pallone senza pallonare o farsi trascinare in superfice , che sappia intervenire per aiutare un compagno , che sappia eseguire una respirazione in coppia , che abbia sempre ben presente la propria capacità di fare puttanate e quindi non strafare ecc.Ribadisco , lo scopo del mio “OUTING” è quello di condividere quello che io penso voglia dire riflettere sott’acqua , attenzione non è mia intenzione venir giudicato ma è altrettanto vero che mi auspico escano degli spunti su eventuali mancanze mie o di altri all’UNICO SCOPO di migliorare sempre sia divertimento che sicurezza .Ciao Davide

Eccomi qui

Ed eccomi qui , dopo un sacco di ripensamenti ho deciso finalmente di aprire il mio blog .
Questo luogo avrà lo scopo principale di ospitare i miei pensieri , riflessioni e quant'altro mi venga in mente inerente alla subacquea , ma non mi prefiggo mete o traguardi , quello che avverrà dipenderà dalla voglia di scrivere e dalla Vostra preziosa collaborazione .
Mi piacerebbe veramente tanto che questo possa essere un luogo dove i miei Amici e conoscenti trovino il modo di scambiarsi opinioni sul mondo della subacquea e non solo .
Ringrazio fin d'ora chi avrà voglia di venirmi a trovare .

Ciao a Tutti
Dive is life